rif. maniago, val Zemola
km 40 x 1425 m , verso antiorario/orario/antiorario
Partiamo da Codissago a quota 470m. Saliamo su asfalto fino a Erto e proseguiamo seguendo le indicazioni su cartelli marrone per Rif. Maniago e Val Zemola. L'asfalto termina a quota 1000 su una curva a sinistra in prossimità di un piccolo Capitello. La strada entra nella Val Zemola su un versante a strapiombo. Raggiungiamo Casera Mela a quota 1160m dove possiamo rifiatare e fare acqua. Proseguiamo sempre sulla strada bianca, più ripida negli ultimi 300m di dislivello. Quando la strada termina e diventa sentiero mancano solo 65m quasi tutto pedalabile salvo 2/3 brevi tratti, al rifugio arriviamo pedalando. Fino a qui abbiamo scalato 1300m.
Dopo la sosta partiamo per la discesa, inizialmente percorrendo lo stesso sentiero del tratto finale della salita, poi deviando sul sentiero CAI 374 che entra nel bosco con qualche tratto ripido e qualche sasso, ma non tecnico. Arriviamo al greto del torrente e dopo averlo attraversato, ci ritroviamo su una bella stradina che sbuca proprio di fronte alla Casera Mela. Proseguiamo sulla strada dell'andata fino al cartello "Trui dal Sciarbon" che seguiamo prendendo a destra in salita, molto ripida, a spinta per circa 5 minuti; il sentiero si mantiene, poi, abbastanza in quota rimanendo nel bosco, molto stretto su versante ripido ma non impressionante grazie alla presenza degli alberi. In prossimità dell'incrocio con il sentiero 381 , che volendo scenderebbe facilmente a Erto, si risale a spinta per 2 minuti per poi scendere sempre su sentiero strettissimo (consiglio a piedi) prima di fare un tornante a destra ed iniziare il tratto più difficile e pericoloso del giro: l'attraversamento del ghiaione , questo si veramente esposto e rischioso, con grandiose vedute sulla valle.
Finito il ghiaione il sentiero si allarga quel tantino che basta per sentirsi più sicuri e via via migliora lasciando più spazio alla terra e meno ai sassi, allargandosi ancor di più alle prime casere. Arriviamo così a Casso, dove troviamo anche una fontana se ce ne fosse bisogno. Scendiamo sul sentiero "Nongola", non tutto ciclabile, ed arriviamo alla palestra di roccia. Scendiamo velocemente su asfalto, e al primo tornante sinistrorso, di là del guardrail, prendiamo il sentiero 395a che scende proprio a Codissago, da dove abbiamo iniziato questo itinerario.
30/07/2016
Dopo la sosta partiamo per la discesa, inizialmente percorrendo lo stesso sentiero del tratto finale della salita, poi deviando sul sentiero CAI 374 che entra nel bosco con qualche tratto ripido e qualche sasso, ma non tecnico. Arriviamo al greto del torrente e dopo averlo attraversato, ci ritroviamo su una bella stradina che sbuca proprio di fronte alla Casera Mela. Proseguiamo sulla strada dell'andata fino al cartello "Trui dal Sciarbon" che seguiamo prendendo a destra in salita, molto ripida, a spinta per circa 5 minuti; il sentiero si mantiene, poi, abbastanza in quota rimanendo nel bosco, molto stretto su versante ripido ma non impressionante grazie alla presenza degli alberi. In prossimità dell'incrocio con il sentiero 381 , che volendo scenderebbe facilmente a Erto, si risale a spinta per 2 minuti per poi scendere sempre su sentiero strettissimo (consiglio a piedi) prima di fare un tornante a destra ed iniziare il tratto più difficile e pericoloso del giro: l'attraversamento del ghiaione , questo si veramente esposto e rischioso, con grandiose vedute sulla valle.
Finito il ghiaione il sentiero si allarga quel tantino che basta per sentirsi più sicuri e via via migliora lasciando più spazio alla terra e meno ai sassi, allargandosi ancor di più alle prime casere. Arriviamo così a Casso, dove troviamo anche una fontana se ce ne fosse bisogno. Scendiamo sul sentiero "Nongola", non tutto ciclabile, ed arriviamo alla palestra di roccia. Scendiamo velocemente su asfalto, e al primo tornante sinistrorso, di là del guardrail, prendiamo il sentiero 395a che scende proprio a Codissago, da dove abbiamo iniziato questo itinerario.
30/07/2016